Souvenir d'Italie 2024
Praticamente ogni stagione di Special Stages ha visto la programmazione di un evento che ci ha portati in Francia e, visto che i passi alpini che ci separano superano spesso i 2000 metri, abitualmente si svolgono nei mesi più caldi.
Come l’anno scorso abbiamo pensato di pianificare un doppio evento, ossia una giornata il sabato e una la domenica, dove i partecipanti potevano indistintamente scegliere se partecipare al tour uno od entrambi i giorni.
IL TOUR
Sabato
Il ritrovo per questa prima giornata lo abbiamo pianificato in una location in cui eravamo stati quando Special Stages era agli albori: la Cascina Roland, in Val di Susa.
Si tratta di un’antica cascina fortificata nata sull’antica via di Francia e che oggi ospita un ristorante e sale per eventi.
Dopo il consueto buffet per tutti gli ospiti è giunto il momento di partire per il Tour che questo sabato ci porterà a percorrere più di 200 km attraverso alcuni dei passi più belli delle Alpi.
Si parte subito con la salita verso il Colle del Moncenisio, strada tanto bella quanto -spesso- trafficata, a causa anche della tortuosità del versante Italiano che rende difficile i sorpassi e che obbliga a rimanere in coda alle vetture che si incontrano lungo la salita.
Con nostra sorpresa oggi non troviamo particolare traffico, e riusciamo a salire abbastanza agilmente, passando il confine e salendo fino a trovarci davanti la suggestiva vista sul lago artificiale del Moncenisio.
La strada è ampia, con curve lunghe e dalla grande visibilità, grazie anche all’assenza di vegetazione; questa corre in posizione rialzata sul fianco della montagna che costeggia il lago fino ad arrivare al valico.
Poco dopo l’inizio della discesa, anche qui ampia e veloce, ci si ritrova subito tra i boschi, con un fondo in ottime condizioni, che presenta lunghi rettilinei intervallati da 5 tornanti e poche curve.
Giunti a valle ci immettiamo sulla D1060 per un lungo tratto di trasferimento dirigendoci verso sud-ovest fermandoci per una sosta e riordino presso un’area attrezzata in prossimità del Fort Victor-Emmanuel.
Il prosieguo di questo tratto di trasferimento ci porta fino a Saint Michel de Maurienne dove abbandoniamo la strada principale per imboccare la famosa D902!
D902 è la sigla che identifica tutta una serie di strade che fanno parte della Route des Grandes Alpes, un itinerario stupendo che percorremmo quasi totalmente nel lontano 2017.
Questa strada ci porta a salire verso il Col du Telegraphe, secondo passo che incontriamo lungo l’itinerario di oggi. La salita è molto tortuosa e piuttosto ripida, il che rende difficile qualsiasi sorpasso ma, per fortuna, anche qui non incontriamo molto traffico. Il panorama di questo passo non è dei migliori, ma gli ultimi chilometri prima di arrivare al valico impressionano per l’altitudine raggiunta rispetto al fondovalle da cui siamo partiti.
Dopo il colle la strada in realtà non scende molto, infatti si passa dai 1566 metri del valico ai 1343 di Valloire, una nota località turistica dove abbiamo pianificato una sosta per chi volesse mettere qualcosa sotto i denti.
Una volta ripartiti usciamo da Valloire proseguendo sulla D902 che ci porta subito a salire verso il Col du Galibier. Una strada non molto larga ma con un panorama incredibile che continua a salire fino a raggiungere i 2642 metri sul livello del mare, altitudine che piazza il Col du Galibier al quinto posto dei passi asfaltati e aperti al pubblico più alti d’Europa, e possiamo assicurare che i motori, soprattutto gli aspirati, accusano tantissimo la mancanza di ossigeno!
È un passo molto turistico e anche se siamo riusciti a salire agevolmente, troviamo poi un po’ di traffico scendendo lungo il versante sud.
La discesa termina quando la D902 si immette sulla D1091 in corrispondenza del Col du Lautaret a 2058 metri di altitudine.
Dopo un primo tratto di curve veloci ci ritroviamo in una strada dritta e noiosa che passa attraverso diversi centri abitati fino a Briancon.
Qui il trasferimento continua seguendo le indicazioni per l’Italia, fino a La Vachette. Infatti abbandoniamo la N94 che sale per il Monginevro per imboccare una piccola valle laterale, poco trafficata, con una strada che corre veloce costeggiando il torrente in direzione Névache fino allo svincolo per il Colle della Scala.
È una strada un po’ stretta che però ci porta a scendere direttamente verso Bardonecchia lungo un percorso letteralmente scavato nella roccia.
Termina proprio a Bardonecchia il tour raggiungendo l’Harald’s Ski Restaurant Bar, una bellissima location dove consumiamo un abbondante apericena chiudendo questa prima giornata di Tour!
Domenica
La seconda tappa da 225 km di questa due giorni riparte proprio da dove abbiamo terminato ieri. Di nuovo all’Harald’s infatti ci ritroviamo con i partecipanti di questa giornata per la consueta colazione.
Scaldati i motori si parte, di nuovo direzione Francia e ripercorrendo in senso contrario il Colle della Scala che ci aveva riportati in Italia ieri e poi lungo la N94 fino a Briancon.
Oggi c’è un po’ più di traffico e ce ne accorgiamo proprio attraversando il centro abitato, che però abbandoniamo imboccando subito la D902 per iniziare la salita verso il Col de l’Izoard.
Tolto il primo tratto, che si può definire una normale strada di montagna, dopo Cervières si presenta una delle strade più belle mai percorse in tutti questi anni di eventi. Un mix di fondo stradale perfetto, carreggiata larga il giusto, varietà di curve e uno dei panorami più incredibili, e atipici, che si possano vedere sulle Alpi. Le cime delle montagne che fanno da sfondo a questo valico sono infatti caratterizzate da distese rocciose aride dalla pendenza costante che contrastano con la vegetazione circostante.
Una tappa in cima al colle è d’obbligo per lasciare incantati chi si trova per la prima volta davanti a questo panorama stupendo.
Il viaggio continua e scendiamo lungo il versante sud fino ad immetterci sulla strada a fondo valle, ancora indicata come D902. E sì, questo nome se lo tiene stretto perché anche qui la strada è stupenda! Stupenda nel fondo e nel contesto, percorrendo gallerie scavate nella roccia e attraverso canyon di roccia chiara con la vista sul torrente dall’acqua verdissima fino ad arrivare a Guillestre.
Non abbandoniamo la D902 perchè subito riprende la salita verso il Col de Vars.
Non è una strada che lascia il segno per il panorama ma in quanto a curve, a ritmo e a qualità del fondo è veramente perfetta. È una delle strade su cui vi divertirete di più in assoluto!
Arrivati a Vars, nota località sciistica francese, facciamo sosta.
La salita poi continua verso il valico, e ancora ci troviamo a percorrere una striscia di asfalto perfetto!
La discesa sul versante sud è ugualmente perfetta, veloce e con zero traffico e continua fino a raggiungere l’intersezione con la D900.
Da qui si potrebbe tornare dritti in Italia attraverso il Colle della Maddalena, ma il programma invece è di proseguire verso sud fino a Jausiers per poter imboccare la strada che ci porta al Col de La Bonette; una strada dalla carreggiata appena sufficiente per due auto, piuttosto lunga ma che, quando supera i 2000 metri di quota, vi presenterà davanti agli occhi panorami incredibili.
Con i suoi 2715 metri si piazza “solo” al quarto posto dei passi asfaltati più alti d’Europa, ma dal passo parte una strada che fa un anello intorno alla punta della montagna dove nel suo punto più alto raggiunge i 2802 metri sul livello del mare e questa è la strada più alta d’Europa che potrete mai raggiungere con una vettura!
La discesa verso valle, ancora una volta verso sud, dopo i primi chilometri diventa un po’ noiosa. È una strada stretta, con un fondo irregolare e che attraversa alcuni centri per poi aprirsi in una veloce striscia d’asfalto, che in un tratto diventa anche a 2 corsie e che permette di passare in fretta questo tratto di trasferimento fino a Isola.
Ultimo passo della giornata e si rientra in Italia. Da Isola seguiamo per Isola 2000 (altra nota località sciistica) lungo una larga strada ben asfaltata e ricca di tornanti che garantiscono divertimento soprattutto per chi ha un posteriore.
Da Isola 2000 si sale ancora verso il Colle della Lombarda a 2351 metri per rientrare finalmente in Italia.
Il versante italiano purtroppo non è sicuramente una strada adatta alla guida sportiva: è stretta, molto stretta, una mulattiera asfaltata con fondo a tratti irregolare e spesso trafficata.
Scendiamo quindi a passo tranquillo fino a valle per raggiungere infine Vinadio.
Parcheggiate le auto in un grande piazzale al di fuori delle antiche mura ci dirigiamo a piedi al Revelin Bistrot, un locale che si trova proprio all’interno delle mura, per terminare questi due giorni di tour. Un altro evento stupendo, ricco di emozioni, divertimento e auto stupende!
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