Road To Dolomites 2024

Road To Dolomites 2024

Mattia Bertani

Il Road to Dolomites, l’evento più atteso dell’anno! Nato per organizzare la trasferta dei soci di Special Stages verso le Dolomiti per partecipare al famosissimo Dolomites Street, dal 2020, anno in cui l’evento ufficiale ha smesso di essere organizzato, ha visto una crescita esponenziale di partecipazione.

Siamo passati da numeri irrisori, prenotando qualche camera in un hotel, al doverci appoggiare a 5 strutture, alcune delle quali hanno aperto apposta per noi, per poter mettere a disposizione dei partecipanti più di 100 camere per questa edizione.

Un’edizione caratterizzata non solo da numeri record e un programma rinnovato, ma anche da un contesto unico regalatoci dalle condizioni meteo incredibili che abbiamo trovato.

IL TOUR

Venerdì

Anche per questa edizione, il punto di ritrovo è il comune di Nave, alle porte di Brescia. Il meteo non è dei migliori, tempo grigio e previsioni che vedono l’arrivo della pioggia che troveremo appena partiti, ma purtroppo è una condizione che mediamente troviamo ad anni alternati per questo evento che si svolge a inizio ottobre.
Come anticipato, le partecipazioni per quest’anno sono altissime: 115 auto registrate per la giornata di sabato e già una settantina presenti al ritrovo di venerdì.
Per fortuna, Piazza Martiri è ampia e riusciamo a far parcheggiare tutte le auto mentre i partecipanti possono seguire le registrazioni presso il Caffè Noir.

Riuscire a rispettare i tempi diventa sempre più difficile con questi numeri sempre più alti, ma intorno alle 11:00, con un ritardo già calcolato durante la programmazione, riusciamo a partire!
L’itinerario di oggi prevede circa 300 chilometri per arrivare agli hotel, ricalcando un percorso di qualche anno fa. Partendo dalla Lombardia e volendo evitare il più possibile autostrade e statali, ci sono molte possibilità per intersecare passi, vallate, strade mozzafiato. Prima o poi, però, ci tocca dover riproporre qualcosa di già visto per coloro che ci seguono da più tempo, ma comunque una novità per i più nuovi!

Da Nave, iniziamo subito la salita lungo la SP237 che ci porta a percorrere le famose Coste di Sant’Eusebio, una strada molto bella, ampia e piena di curve. Occorre fare attenzione a due autovelox fissi, ben segnalati anche su Google Maps, ma per il resto questo tratto, se pur breve, è molto apprezzabile, anche se oggi con l’asfalto bagnato occorre fare più attenzione.

All’altezza di Barghe, la SP237 diventa un noioso tratto di trasferimento che ci porta a costeggiare il Lago di Idro. Questo tratto di strada è solitamente trafficato, e la continua successione di curve e centri abitati rende difficile il sorpasso delle auto che procedono lente, in particolar modo in giornate di pioggia come oggi.

In prossimità di Storo abbandoniamo la strada per imboccare la SS240 per salire verso la Valle di Ledro. Qui il traffico è molto ridotto, la strada è in perfette condizioni e, con le dovute attenzioni per via dell’asfalto bagnato, ci godiamo la salita veloce e ricca di curve fino al Lago di Ledro.

L’itinerario prosegue verso Riva del Garda per imboccare poi la SS421.
Si tratta di una strada scorrevole, anche qui in ottime condizioni, che prosegue verso nord con tratti veloci passando per Ponte Arche e portandoci fino a Molveno, dove ci fermiamo per la sosta pranzo. Meteo e temperature non ci permettono di godere della bellezza di questo paesino affacciato sull’omonimo lago alpino, definito “il lago più bello d’Italia” per la qualità dell’acqua e dei servizi che offre.

Terminata la sosta, si prosegue ancora verso nord, sempre lungo la SS421 fino ad arrivare a imboccare la SS43 per un tratto di trasferimento che ci conduce a imboccare la SS42 all’altezza di Cavareno, dove inizia la salita per il Passo Mendola.

La strada si inerpica veloce in un bosco fitto ma con una larghezza della carreggiata tale da permettere buona visibilità, e permette di sorpassare in sicurezza le poche auto che incontriamo.
Scendendo poi verso Bolzano, dopo un primo tratto caratterizzato da una successione di tornanti, la carreggiata si stringe seguendo la costa della montagna in un tratto molto suggestivo ma che obbliga a rallentare il ritmo.

Il ritardo accumulato ci porta ad attraversare Bolzano, intrappolandoci nel traffico dell’ora di punta, che purtroppo incontriamo e che ci fa allungare ulteriormente i tempi di percorrenza.
Tempi che recuperiamo appena fuori da Bolzano, percorrendo la SP Tires, strada priva di traffico, veloce e che ci porta verso il Passo Nigra.
Il meteo non ci molla e le previsioni danno addirittura neve sulle Dolomiti, mettendo in dubbio quale strada scegliere per raggiungere la zona di Rocca Pietore, dove abbiamo gli hotel: procedere lungo l'itinerario programmato attraverso il Passo Fedaia od optare per il San Pellegrino, dalla quota più bassa?
Per fortuna, la risposta arriva dalle webcam: sul passo Fedaia nevica, ma le strade sono perfettamente pulite, e quindi procediamo secondo i programmi per affrontare il Passo Fedaia in una condizione mai vista prima.
La strada è come sempre stupenda: rettilinei veloci alternati da qualche tornante e poi si corre fino alla diga, si costeggia il lago e poi si scende verso Malga Ciapela.

Da qui, ogni partecipante raggiunge il proprio hotel in autonomia e, nonostante tutti i ritardi accumulati durante la giornata, le condizioni meteo che ci fanno tenere un passo più lento e il traffico, raggiungiamo la destinazione secondo l’orario previsto.

Sabato

Sabato 5 ottobre, il primo sabato del mese, è come da tradizione il giorno in cui si è sempre svolto il Dolomites Street, e continuiamo a seguire questa tradizione.
Il ritrovo è sempre a Malga Ciapela, partenza storica del Dolomites Street, dove ci ritroviamo noi di Special Stages, ma anche i tantissimi altri partecipanti che per passione e tradizione continuano ad arrivare qui in questa data.

Aspettandoci questi numeri, dopo la grande affluenza dell'anno scorso, abbiamo però preso un po' le redini di ciò che veniva fatto dai vecchi organizzatori del Dolomites Street.
Innanzitutto, in accordo con il comune e i proprietari delle strutture, l'accesso all'area parcheggi avviene solamente dall'ingresso nord, dove abbiamo fornito a ogni vettura le informazioni sull'itinerario della giornata e, per tutti i partecipanti registrati con Special Stages, abbiamo definito un'area riservata proprio in prossimità dell'uscita, così da essere i primi a poter uscire dall'area di Malga Ciapela.
115 vetture registrate con Special Stages e almeno altre 400 sono presenti. Quest'anno abbiamo raggiunto un accordo con il Caffè Pineta, che ha aperto appositamente per l'evento e dove tutti i partecipanti hanno potuto fare colazione (gratuita per i soci di Special Stages).

Sono le 11:00 e, con le ultime auto arrivate da pochissimo, è giunto il momento di accendere i motori e partire per questo Tour delle Dolomiti!
Il lungo serpentone di auto, oltre 500, lascia Malga Ciapela in direzione Passo Fedaia. Saliamo verso il valico in un contesto unico. Non è mai successo in nessun Road to Dolomites e nemmeno in nessuna edizione ufficiale del Dolomites Street di trovarsi davanti a una situazione simile: la strada, perfettamente asciutta, sale verso il valico contornata da un paesaggio totalmente innevato e illuminato da un pallido sole che risalta ancora di più il contrasto della striscia di asfalto.

Incredibile è anche il panorama che si può ammirare, almeno per i passeggeri che non sono impegnati nella frenesia della guida, percorrendo la strada che dal passo costeggia il Lago Fedaia.
Si scende verso Canazei per poi puntare verso nord e salire al Passo Sella attraverso la SS242. Le nuvole coprono il sole, per il momento non piove, solo qualche goccia.
Poco traffico dopo il passo fino allo svincolo per la SS243, che ci porta a salire verso il Passo Gardena.

Qui troviamo diversi punti con lavori in corso che spezzano il ritmo, e la pioggia inizia a scendere.
Dopo il Passo Gardena torniamo a scendere verso Corvara, di nuovo sole verso il Passo di Campolongo per raggiungere Arabba e poi lungo la SR48 ci dirigiamo verso il Passo Falzarego.
Affrontando questo passo troviamo nuovamente la pioggia che ci accompagna per tutto il passo fino allo svincolo per la SP638, che ci porta a salire verso il Passo Giau.

La pioggia aumenta e, avvicinandoci al passo, la neve non è più solo a bordo strada, ma scende anche dal cielo. Per fortuna non attacca e l'asfalto, seppur freddo per il quale occorre fare attenzione, rimane solamente bagnato, permettendoci di continuare a spingere fino a raggiungere il valico.
Non percorriamo più di un chilometro di discesa che la situazione cambia totalmente. Neve a bordo strada, nessuna precipitazione e, dopo qualche curva, asfalto asciutto.

Ci buttiamo così in una discesa da cardiopalma lungo i 24 tornanti fino a valle lungo una strada praticamente deserta, raggiungendo Selva di Cadore e poi, lungo la SP20, fino a Caprile, dove ritroviamo il sole.
Da qui, lungo la SR203, inizia un tratto di trasferimento fino ad Agordo, dove abbandoniamo la strada principale per salire verso il Passo Cereda lungo la SP347.
La strada è praticamente deserta, asciutta e veloce; attraversa qualche piccolo centro abitato fino a raggiungere il passo per poi scendere verso Fiera di Primiero.
L'itinerario prosegue lungo la SS50 verso nord, tratto di trasferimento ma molto guidato fino a San Martino di Castrozza. Dopo il centro abitato non troviamo più traffico e continuiamo la salita verso il Passo Rolle lungo una strada fantastica e ancora asciutta.

Purtroppo la situazione cambia in prossimità del valico e inizia la pioggia. Il fondo è molto bagnato e torniamo ad abbassare un po' il ritmo.
L'ultimo passo della giornata è il Valles, che percorriamo anch'esso sotto la pioggia, che però fortunatamente diminuisce scendendo verso Falcade.
A tutti i presenti a Malga Ciapela sono state date indicazioni per proseguire l'itinerario e fare ritorno alla partenza; per i partecipanti di Special Stages, invece, abbiamo pianificato qui a Falcade l'arrivo, precisamente presso la Terrazza-Bar L'Aivaz, un locale immerso nei prati dove troviamo tantissimo parcheggio per tutte le auto e i partecipanti possono usufruire in esclusiva del locale per l'aperitivo finale.

L'Aivaz, oltre a essere molto pratico per parcheggiare un numero elevato di vetture necessario a un evento come questo, è un bellissimo locale con una bella terrazza affacciata sul piccolo laghetto intorno al quale si può passeggiare e trovare posto sui tavoli affacciati su di esso. Una location che sicuramente si può apprezzare ancora meglio in una giornata di bel tempo.

Dopo l'apericena, tutti i partecipanti fanno ritorno presso il proprio hotel, ma la giornata non finisce qui. Presso l'Hotel Venezia, infatti, dalle 21:30 inizia l'after party. Francesco, il proprietario dell'hotel, ci ha messo a disposizione la taverna con DJ per proseguire ufficialmente quella che era una tradizione dei partecipanti più abitudinari dell'evento. Tantissimi partecipanti giungono quindi dagli altri hotel, riempiendo il Venezia, che è sempre stato un punto di riferimento per le lunghe serate del sabato sera del Road to Dolomites!

Domenica

È ora di salutare le Dolomiti, è ora di ripartire verso casa. Chi stanco dalle giornate intense, chi ancora addormentato per l'ora tarda, chi emozionato per la giornata che sarà ancora questa di domenica.
Si parte, ancora una volta, direttamente dall'Hotel Venezia in questa domenica mattina caratterizzata da un bel sole caldo.
Ancora una volta si affronta il Passo Fedaia, dove tantissimi partecipanti decidono di fare una sosta sulla suggestiva diga, oggi con un bel sole caldo ancora più spettacolare.
Con un po' di ritardo si riparte per proseguire l'itinerario che oggi ci riporterà in provincia di Brescia lungo un percorso di 260 chilometri.

Scesi a Canazei proseguiamo lungo la SS48 fino allo svincolo per il Passo Costalunga. Strada molto tortuosa che rende difficile i sorpassi qualora si trovi qualche auto lenta. Scendendo dal passo il ritmo si alza un po’, costeggiamo il Lago di Carezza e proseguiamo fino a Ponte Nova dove svoltiamo per la SS620 verso il Passo Lavazè.
Nonostante siano molti anni che passiamo in queste zone questa è una novità per gli eventi di Special Stages. È una strada abbastanza larga, molto ben tenuta e veloce. Sale veloce fino al passo dove facciamo una sosta per raggruppare tutti.

Proseguiamo quindi scendendo verso Cavalese e Castello di Fiemme per poi immetterci sulla sempre apprezzata SS612 della Val di Cembra. Un tratto sempre bellissimo, caratterizzato da un asfalto perfetto e un traffico quasi assente, velocissima, emozionatissima.

Arrivati a Lavis facciamo un breve tratto di trasferimento lungo la superstrada per passare Trento e imboccare la SS45bis per poi iniziare la salita verso il Monte Bondone lungo la SP85.
Ci sono due possibilità per salire al Bondone. La famosa salita da Sardagna, da cui passa la famosa gara in salita Trento-Bondone, o da Sopramonte, che comunque si ricongiunge a Candriari all’altra strada, per poi proseguire verso il Bondone. 

Una volta in cima al Bondone, dopo aver percorso gli innumerevoli tornanti della salita, facciamo sosta presso la Capanna Viote per la sosta pranzo.

Quella che doveva essere una sosta veloce, per uno spuntino al volo, si è rivelata eccessivamente lunga per via della scelta del locale di non fare più servizio tavola calda/panini, che sarebbero stati l’ideale per la giornata, ma solamente ristorante.
Purtroppo questo ci ha fatto allungare notevolmente i tempi sulla tabella di marcia.

Dopo il pranzo, comunque buono, siamo ripartiti per scendere verso Riva del Garda e poi ripercorrere la Valle di Ledro, affrontata venerdì, in senso opposto.
Purtroppo abbiamo dovuto abbandonare l’idea iniziale che era di proseguire sul lungolago per poi affrontare la Valvestino a causa di una frana avvenuta nelle settimane precedenti.

Dopo la Valle di Ledro abbiamo raggiunto Idro per un'ultima tappa, presso il Bar pizzeria Cinzia, tra i pochi rimasti a portare a termine interamente l’itinerario dei tre giorni, per gli ultimi saluti prima di tornare verso casa.


Al di là dei numeri puri, che sono stati comunque un record per Special Stages e sicuramente di grande valore, questa edizione è stata quella che indubbiamente ha riscontrato il maggior successo per le novità che abbiamo introdotto nell’evento. La gestione di tutta l’area di Malga Ciapela e aver potuto avere il Caffè Pineta aperto sono stati di grande importanza per lo start di questa edizione, che si aggiungono alla scelta di terminare l’evento presso l’Aivaz, una location sicuramente dove valuteremo di poter terminare le future edizioni per via della grande disponibilità di parcheggi.
Come accadeva per il Dolomites Street abbiamo deciso di non includere una sosta pranzo perché sarebbe impossibile poter gestire più di 100 auto e oltre 200 persone. Speriamo sia di cosa gradita aver compensato questa mancanza appunto con la colazione e l’aperitivo finale inclusi nel prezzo come anche inclusa la consumazione presso l’after party all’Hotel Venezia, che ha riscosso un successo enorme!

Non possiamo che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione:

-Le strutture per i pernottamenti (Hotel Venezia, Hotel La Montanina, Hotel Garnì Ongaro, Hotel Camoscio e Baita Dovich)

-Il Caffè Pineta e l’Aivaz per colazioni e aperitivo del sabato

-Il comune di Rocca Pietore, Funivie Marmolada e De Grandi Sport per la disponibilità dei parcheggi e la gestione di Malga Ciapela

-Le amministrazioni locali e le caserme dei Carabinieri

-Un ringraziamento a Lorenzo Moro di Rolling Steel per essere stato con noi e per aver già fatto uscire un articolo super emozionante su quello che è vivere il Road to Dolomites!


Un doppio ringraziamento particolare a Francesco, Monica, Lavinia e a tutto l’Hotel Venezia per l’after party e per essere da sempre un solido punto di riferimento per questo evento.
Un ringraziamento va ovviamente anche a tutti coloro che hanno partecipato e a coloro che continuano a unirsi a noi ogni anno, permettendoci di crescere sempre più.

Per la prossima edizione sarà ora un grande impegno per Special Stages puntare a fare ancora di meglio!

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#SpecialStages

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