Grand Tour 2024 - Großglockner

Grand Tour 2024 - Großglockner

Mattia Bertani

Special Stages, come concetto, è nato oltre 10 anni fa. Abbiamo svolto tantissimi eventi in questi anni, più o meno impegnativi, più o meno lunghi, come chilometri e come durata temporale.
L’obbiettivo però è sempre stato quello di crescere, quello un po’ fantasioso di diventare qualcosa come la famosa e storica Cannonball americana degli anni ‘70.

Nel 2023 abbiamo così deciso di dar vita ad un nuovo filone di eventi, i Grand Tour, un progetto che vedrà la nascita di eventi sviluppati su non meno di 3 giorni, eventi destinati a raccogliere gli appassionati di guida ma soprattutto quelli a cui piace viaggiare, a cui piace l’idea di impegnarsi in un vero e proprio roadtrip!

IL TOUR

Questo primo Grand Tour di Special Stages vede come meta principale una strada austriaca: la Großglockner-Hochalpenstraße, la strada alpina che prende il nome dalla montagna sulle cui pendici si sviluppa, ma ne parleremo nel dettaglio più avanti in questo racconto.
Infatti il GT ha inizio venerdì mattina in Italia, precisamente a Lavis (TN) dove è stato programmato il luogo d’incontro dei partecipanti presso la Gelateria Serafini, una meta già conosciuta a molti soci di Special Stages in quanto ci ha già visti passare di qui in occasione di numerosi eventi del passato che si sono diretti verso le Dolomiti.

Ore 10.00, tutti i partecipanti giungono piuttosto in orario per fare la registrazione, ritirare i gadget e fare colazione prima di partire.
26 sono le auto che partecipano a questo primo GT, un numero limitato soprattutto per la disponibilità di camere che ci ha dato l’albergo dove siamo diretti.
Dopo il classico briefing, alle 11.00 circa siamo pronti a partire e affrontare questo fantastico viaggio di 3 giorni e 600 chilometri, che ci vedrà attraversare valli, passi alpini, le Dolomiti, sconfinare in Austria per raggiungere la Großglockner-Hochalpenstraße, visitare musei, fare ritorno in Italia, percorrere strade fantastiche, lottare con l’incertezza del meteo, passare serate a ridere e scherzare, per giungere poi domenica ad Asiago.

Lasciamo il grande parcheggio della Gelateria Serafini per imboccare subito la strada della Val di Cembra, la SS612. Che dire? L’abbiamo percorsa più volte negli anni, ed è sempre qualcosa di incantevole!
Sono oltre 35 chilometri che separano Lavis da Molina, in mezzo solo 2 paesini da attraversare: Lisignago e Cembra. Da Lavis a Cembra la strada è fantastica, ma solitamente un po’ più trafficata e in alcuni tratti più “stretta” (si parla sempre e comunque di una strada a due corsie), ma è dopo Cembra che la strada diventa una pista. L’asfalto ha un grip incredibile, la sede stradale è larga, il traffico è scarsissimo e non ci si può tirare indietro dal pestare sul gas, far salire l’adrenalina e godere di questo tratto!

La valle poi si apre e la strada, che diventa la SS48, corre lineare costeggiando il fiume, in un tratto di trasferimento fino a Moena. Qui abbandoniamo la strada principale per prendere la SS346 che sale verso il Passo San Pellegrino. E’ una salita piuttosto veloce, con curve ampie e una vegetazione che si dirada man mano che si sale in quota. Il fondo stradale notiamo che è un po’ peggiorato negli anni.

Il versante opposto offre una discesa ripida con vari tornanti e un asfalto bagnato per via del meteo che non è più favorevole. Per fortuna al nostro passaggio ha smesso di piovere ma l’asfalto è rimasto molto umido.
La strada termina a Cencenighe Agordino, qui svoltiamo a sinistra per risalire lungo la SR203 verso Alleghe. Siamo in pieno territorio del Dolomites Street e ci torneremo i primi di ottobre in occasione del Road To Dolomites.
Saliamo verso Selva di Cadore e poi imbocchiamo quello che è uno dei passi dolomitici più belli di sempre, il Passo Giau.
La strada qui è asciutta, forse solo qualche curva umida, ma saliamo spediti, in un traffico inesistente fino quasi in cima. Infatti prima di giungere al valico ci fermiamo al Rifugio Fedare per la pausa pranzo.

Arriviamo più o meno tutti insieme, nonostante c’è chi si sia fermato a far benzina, chi ha un passo più veloce e chi uno più lento.
Mentre parcheggiamo tutte le vetture vediamo con piacere altri 2 raduni dinamici, uno di Porsche e uno di vetture miste, che anch’esse passano su questa fantastica strada.
La pausa pranzo è a buffet ma ricco di portate e piatti che continuano ad essere riempiti. Il locale è piccolo, dentro trovano posto poche persone, ma la temperatura è accettabile e qualcuno mangia fuori sul terrazzo.
Dopo esserci rifocillati è ora di ripartire. Dobbiamo rispettare le tempistiche per raggiungere l’Austria in quanto l’hotel ci attende entro le 18.00 per il check-in.

Percorriamo gli ultimi chilometri per raggiungere il valico. Qualche partecipante si ferma a fare qualche foto in un passo che è comunque pieno di turisti, nonostante sia venerdì e con un meteo decisamente non soleggiato.
La discesa verso Cortina infatti è anche qui umida. Occorre fare attenzione perchè questo asfalto quando bagnato diventa particolarmente scivoloso.
Da Cortina inizia ahinoi un noioso trasferimento verso nord lungo la SS51 fino a Dobbiaco per poi proseguire fino al confine lungo la SS49. Il lungo e lento trasferimento -dettato dai limiti ferrei delle strade austriache- continua fino a Lienz e poi ancora verso nord lungo la strada 107 per passare da Winklern. Qui per fortuna il traffico diminuisce, si inizia a fare qualche curva e si sale verso il Großglockner!
Facciamo sosta per raggruppare tutti i partecipanti all’ultimo distributore prima di accedere alla Großglockner-Hochalpenstraße.

La strada alpina del Großglockner è una strada a pedaggio lunga 30 chilometri che scavalca sul lato est il massiccio dell’omonima montagna. A 4 chilometri dal casello posto sul versante sud parte un’altra strada, senza uscita, lunga 8 chilometri che porta fino al belvedere sul ghiacciaio di Pasterze.

Entriamo tutti insieme in questo paradiso per gli appassionati di guida. La strada da subito si presenta come una perfetta striscia di asfalto. Sfruttando questa carreggiata larga e in perfette condizioni, iniziamo la scalata verso il valico con il sole che sta iniziando a calare.
La prima cosa da fare è il check-in in hotel, perchè questa notte si dorme proprio all’interno di questo tratto di strada nell’unico hotel disponibile, il Berggasthaus Wallackhaus a 2300 metri di quota. Molti dei partecipanti però sono impazienti, e dopo un veloce check-in, prima di cena, partono alla scoperta di questa fantastica strada con le ultime luci della giornata.

Il meteo tra l’altro è ottimo. Le previsioni dei giorni precedenti non davano nulla di buono, con addirittura probabilità di neve (con già molta ammucchiata ai lati della strada) ma in verità troviamo una temperatura molto piacevole, anche se scende sotto zero al calar del sole, nuvole passeggere che a tratti coprono le montagne ma che anche si aprono mostrando il sole che illumina il panorama.

Le previsioni per sabato non sono per nulla positive. Cielo coperto già dal mattino e pioggia verso l’ora di pranzo. Inaspettatamente però la situazione è diversa. Qualche nuvola in cielo c’è, ma con un bel sole che risplende e illumina le montagne e questa fantastica strada. Dalle 8:00 di mattina qualche partecipante è già fuori dall’albergo a scaldare i motori per iniziare a percorrere in lungo e in largo la Großglockner-Hochalpenstraße.
Il programma di questo sabato infatti lascia libertà ai partecipanti, con un unico appuntamento, alle 11:00, da F.A.T. Mankei.

F.A.T. Mankei è un ristorante storico di recente ristrutturazione noto per essere un punto d’incontro per gli appassionati di auto, in particolare del mondo Porsche. Infatti nel 2021 il bisniponte del fondatore di Porsche ha acquistato e rimesso a nuovo questo locale per farlo diventare un luogo chiave per ritrovi e raduni di appassionati di motori, proprio su questa strada dove venne collaudata la prima Porsche 911, e dove tutt’ora si svolgono le prove di collaudo delle vetture della casa tedesca, e non solo.

Purtroppo il meteo inizia a peggiorare. Il sole viene coperto dalle nuvole e le temperature si abbassano anche se, per ora, nessuna precipitazione.
Dopo un caffè e una fetta di torta lasciamo questo posto magico, che per via della neve ancora abbondante non ci regala la vista sul laghetto antistante, e ci dirigiamo verso il ghiacciaio di Pasterze.

Percorriamo verso sud la strada del Großglockner fino ad una rotonda da dove prendiamo la deviazione per la strada senza uscita che ci porta a risalire verso il ghiacciaio.
La strada termina ad oltre 2300 metri dove si trova una grande struttura con all’interno un parcheggio coperto multipiano, ristorante, negozi e musei, e ci sono molti turisti nonostante il meteo in peggioramento.
Anche qui lasciamo piena libertà ai partecipanti di godersi queste ultime ore all’interno della Großglockner-Hochalpenstraße. C’è chi visita i musei, chi pranza nel ristorante panoramico, chi si gode il panorama, fino al primo pomeriggio, dove arriva il momento di lasciare questo parco giochi per adulti con la passione per i motori.

Alle 16.00 infatti l’appuntamento per i partecipanti è di nuovo al benzinaio, appena fuori dal casello del versante sud, per fare ritorno in Italia dove passeremo la seconda notte di questo evento.
Inizia un tedioso rientro lungo la strada che abbiamo percorso ieri, fino a San candido. Qui imbocchiamo la SS52, un po’ trafficata nella parte iniziale, purtroppo incontrando pioggia proseguendo verso sud. E’ una strada ben asfaltata, abbastanza larga e con belle curve ma, anche se ridotto, presenta ancora un po’ di traffico.
All’altezza di Padola abbandoniamo la statale per imboccare la SP532. Qui il traffico diminuisce parecchio e ci godiamo questa strada piena di curve che sale verso il Passo Sant’Antonio.
Purtroppo il meteo è sempre in peggioramento e occorre fare attenzione all’alsfalto scivoloso mentre scendiamo verso Auronzo di Cadore dove riprendiamo la SS52 e poi la SS51 per un ultimo tratto di trasferimento verso sud fino a Calalzo di Cadore.
Arriviamo al Park Hotel Bellavista quasi interamente occupato dai partecipanti dell’evento, un grande hotel con un bel giardino, piscina coperta e sauna, per permettere a tutti di rilassarsi al termine di questa stupenda giornata.

La pioggia continua, anche abbondante durante la notte ma, con molto piacere, al risveglio troviamo sole!
Alle 10:00 siamo pronti a partire per affrontare quest’ultima giornata fatta di curve e panorami stupendi.
Da Venas di Cadore imbocchiamo la SP347, una strada veramente bella, con un fondo in ottime condizioni e pochissimo traffico. Si tratta di una strada tortuosa, pochi rettiline e sale fino al passo Cibiana per poi scendere verso Forno di Zoldo.
Qui il programma originario prevedeva di andare verso Agordo lungo il Passo Duran, ma purtroppo una corsa in bici limita il transito sul passo con direzione opposta a quella che dovremmo affrontare noi.
Abbiamo così programmato un itinerario alternativo con il quale torniamo verso valle lungo la SP251. E’ un po’ trafficata, ma è una strada ampia e ben asfaltata. Curve veloci e nessun centro abitato fino a Longarone.
Qui purtroppo il trasferimento si fa sentire nuovamente, in quanto la statalona che percorriamo é tutt’altro che emozionante. Continuiamo così sulle strade che corrono lungo il piave per passare oltre Belluno e Feltre fino alla Valsugana.
L’ultimo tratto di strada che affrontiamo è una famosissima prova speciale dei rally della zona: la Valstagna.
E’ una strada stretta, ricca di tornanti nel primo tratto e per fortuna senza traffico. Sarebbe impossibile sorpassare e problematico incrociare altre vetture. Però è davvero l’essenza dei rally e con un po’ di fortuna la affrontiamo senza traffico.
La strada arrampicandosi sulla montagna inizia ad aprirsi un po’, finiscono i tornanti e diventa più veloce con curve più ampie fino ad arrivare a Foza, dove ci immettiamo sulla SP76. Anche qui poco traffico e ci godiamo gli ultimi chilometri affrontando una strada più larga, discretamente ben asfaltata per arrivare a Gallio dove raggiungiamo il ristorante La Capr’Allegra, dove il pranzo mette fine al primo Grand Tour di Special Stages.
Un immenso piacere aver portato a termine questo evento nel migliore dei modi, per aver portato i nostri soci su una delle strade più famose e incredibili del mondo. Posti unici che abbiamo potuto apprezzare grazie alla fantastica compagnia di chi ha partecipato, di chi ha condiviso con noi questa stupenda esperienza.
Questo è stato il primo Grand Tour di Special Stages, un concetto nuovo di eventi di Special Stages che vede itinerari importanti sviluppati su 3 o più giorni con destinazione i luoghi più belli d’Europa.
Sarà un appuntamento fisso una volta all’anno, ogni anno con una destinazione diversa, e volete scopre quale sarà la destinazione del 2025? Continuate a seguirci!

PS: Dopo il pranzo in realtà, per qualcuno il GT continua.
Dal ristorante infatti abbiamo consigliato per chi volesse fare ancora qualche curva un ultimo tratto, stupendo, di strada. Si prosegue verso Asiago per poi svoltare verso nord sulla SP349. E’ una strada che abbiamo già percorso un paio di anni fa all’Upland Ride. La strada è veloce e dopo un primo tratto nei boschi si apre nel bellissimo altopiano, tra prati e panorami bellissimi.
Si prosegue poi sulla SS349, ancora una strada veloce, con ampie curve che dopo vari saliscendi scende verso Rovereto.

Di nuovo un ringraziamento a tutti i partecipanti, agli sponsor di Special Stages, come da0a100 di Riccardo Trezzani, che ci sostengono nei nostri progetti e alle strutture che ci hanno ospitati e che hanno contribuito a rendere un successo questo evento!

#DriveClimbFun
#SpecialStages

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